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Anna Maria Guarnieri

Il critico Franco Bulfarini racconta Anna Maria Guarnieri

Miti ed emozioni, ritrovano vigore nella rinnovata analisi Simbolista di Anna Maria Guarnieri. Tramite simboli, l'artista ci parla della vita, dell'amore, dei bisogni, delle ansie...

Articolo critico del Dott. Franco Bulfarini Il critico d'arte Franco Bulfarini

La pittrice Anna Maria Guarnieri A quattro anni, nella casa di campagna che mi vide nascere, ed in cui a quei tempi risiedevo, un mattino soleggiato, di fine Settembre, sfidai l’irta scala che portava al solaio, con la determinazione propria di un novello alpinista che anela a raggiungere nuove vette per porvi il proprio vessillo, senza sapere cosa lo attende. La percorsi con fatica dovendo alzare molto in alto ad ogni passo le ginocchia, stante la mia altezza ridotta di bimbo, ché altrimenti sarei certamente inciampato nei gradini ripidi e scivolosi, se ben ricordo composti di mattoni rossastri.
Finalmente, non senza qualche esitazione ed una certa ansietà, raggiunsi dopo aver superato quattro rampe, l’ultimo pianerottolo, quello del solaio, uno spazio fisico che mi era proibito e forse per questo ai miei occhi ancor più ricco di fascino. Lì non avrei dovuto essere, perché ritenuto luogo pericoloso, per un bambino, ma i miei piedi non si erano fermati avvinti all’irrefrenabile desiderio di sciogliere un nuovo mistero. Ma in quella stanza vi era dell’altro, La dinamica delle civiltà - Opera di Anna Maria Guarnieri sentivo un profumo, una fragranza, unici. Infatti abbassando lo sguardo a livello del pavimento, rimasi a dir poco stupefatto: sopra sacchi di lino, ben distese ed accostate le une alle altre erano riposte con cura meticolosa, centinaia di mele, quasi tutte rosse, ma ognuna con una precisa personalità o per la postura o per la grandezza o per il colorito e di un profumo così fragrante, che non seppi più ritrovarne di eguali in seguito; fu quella la mia prima tavolozza immaginaria che coniugava profumi, colori e persino melodie.
Oggi quei colori, quei profumi quelle melodie dell’animo, ritrovo nelle opere di un'apprezzata artista pittrice: Anna Maria Guarnieri. Mi soccorre la stessa curiosità, nell’osservarne le opere, che mi appaiono ricche di profumate e armoniche atmosfere, in quella che potrei definire una rinnovata e del tutto personale ispirazione simbolista. Rivivo la stessa curiosità e stupore a distanza di anni, le stesse emozioni e sensazioni lo stesso senso di mistero e di scoperta.
Sono tante le stanze in cui l’artista mi conduce, con le sue opere. Ella mi richiama, avendone il raro dono, ai ricordi e suggestioni dell’infanzia. L’Arte di Anna Maria Guarnieri, svolge la sua funzione corroborante, esplicando il suo effetto benefico non solo per l’ottimo svolgimento tecnico pittorico, ma a mio dire, soprattutto nell’incantamento psichico. Ella ha saputo certamente cogliere consigli tecnici dall’esperienza positivista dell’impressionismo, ma null’altro, prevalendo per vocazione ed istinto la ragioni di far sedimentare le forze dello spirito, il dettame delle emozioni, la voce dei sentimenti, il richiamo delle passioni. A questo ultimo scopo i colori della Guarnieri sono rivolti. E’ l’animo dell’artista a dettare la partitura e l’opera appare sempre più pretesto per dar forma al dettato interiore, per fornire luogo di approdo alla ricerca introspettiva senza per questo rinnegare la visione reale, bensì con l’intento partendo da quella o dal ricordo che ne deriva, di riedificarla per renderla visione intimista ricca di patos e senso di mistero.

Vi è armonia, melodia, musicalità nell’opera della Guarnieri, emergono sonorità che si fanno largo d’istinto quando l’occhio è nella mente e le emozioni sono dedotte dai luoghi oscuri e misteriosi del mito e della storia. Sono molte le opere ove vige un profondo e ben espresso senso di appartenenza all’assoluto. Opere che non rimangono avvinte a toni di struggente romanticismo, ma anzi segnalano umori propri della profonda idealità dell’artista.
La ricerca della Guarnieri, per parte tecnica si avvale di un’attenta gestione del colore, reso con l’apparenza d’irraggiamento ben graduato e vivificante, che supera la via Serratura - Opera di Anna Maria Guarnieri dell’intelletto per raggiungere in modo pregnante e pervadente la via del cuore, ove meglio coniugare sentimenti e speranze. L’artista nella metafora di ingranaggi simbolo o ruote del tempo, cerca di esprimere disegni unificanti, attraverso la storia dei popoli. Ogni opera mette al primo posto il bisogno d’unità, di compiutezza, ed ogni particolare non può che non asservire l’insieme, come ogni luce non può ignorare il contesto e ogni velatura lascia intendere che oltre la superficie visibile c’è dell’altro.
Le masse sono ben definite ed equilibrate, l’insieme della visione ci riporta sempre e comunque ad un disegno riunificatore. Le parti si debbono ricomporre ad unità, i diversi si scoprono simili, affini. L’umus fondante al fine deve essere l’amore. In questo slancio di intensa valenza emotiva si svela a ben vedere l’essenza della vita nelle mille facce di un’unica medaglia che tutto e tutti assorbe, in quello che viene suggerito essere un disegno universale di unitarietà che solo può creare quella catarsi atta a rendere il senso autentico dell’esperienza umana.
L’artista ponendo importanza sul singolo elemento reso ingranaggio, non si sofferma se non al necessario, rinunciando alla ricerca del dettaglio, facendo prevalere la palese volontà o meglio necessità di cogliere il destino finale delle cose, in uno sforzo trasognante che diviene sospensione metafisica. Ne perviene un disegno artistico complessivo che si traduce in progetto amoroso, benigno, come si evince nell’opera “l’Amor che move il sole e l’altre stelle”, che richiama il celebre verso finale della Divina Commedia (XXXIII° Canto del Poema Dantesco).
Dunque siamo di fronte ad un’artista che si esprime attraverso simboli trasdotti dalla coscienza per mezzo dell’esperienza e ricondotti all’allusione dell’immagine colore per svelare essenze profonde del contemporaneo umano sentire. Quanti di noi “nel mezzo del cammin di nostra vita” si sono trovati “in una selva oscura” avendo perso la via della verità o dell’autenticità; come è assai facile perdersi nell’attuale società che tutto consuma: uomini e cose. Siamo numeri, ingranaggi in balia del tempo, sempre più inseriti in computer, sempre più collegati e di fronte ai potenti siamo solo risorse da sfruttare nei luoghi di lavoro, nei circuiti commerciali in una catena di Sant’Antonio che nulla ha di bello se non il nome.
Questa nostra è sempre più l’era del disagio e della frenesia esistenziale. La Guarnieri, vive tutto ciò, e con sensibilità avvalendosi della forza incantatrice del contenuto coloristico, costruisce un sogno o solo nuove ipotesi che potrebbero tradursi in aspettative. I bisogni emergenti o latenti, assumono natura di altrettanti stati d’animo, le nevrosi personali e sociali divengono nuove possibilità da esplorare, motivo di indagine nei terreni fertili e rigeneranti dell’inconscio. Anna Maria produce visioni che lasciano presagire l’esistenza di mondi altri ove stemperare le nostre inquietudini. Ogni opera è un percorso che riflette stati d’animo, ed al contempo un episodio, una tappa dedicata alle istanze corali cui l’artista tende. Il filo conduttore è il medesimo e si traduce in stilema chiaro, netto, preciso, armonico, e leggibile. continua ... continua